Buone notizie per tutti gli automobilisti, dal 2014 il pedaggio autostradale si pagherà in base alle condizioni del traffico e al giorno o all'ora in cui ci si muove, mentre i prezzi di bollo e Rc-Auto saranno calcolati sull'effettivo utilizzo del veicolo. Sono solo due dei vantaggi offerti agli automobilisti da Galileo, il sistema satellitare civile europeo che promette di rendere la mobilità più fluida e sicura. Ideato dalla Comunità europea e dall'Agenzia spaziale europea, Galileo è stato al centro della 684° "Conferenza del traffico e della circolazione" organizzata a Roma dall'Aci, cui ha preso parte il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani
Più preciso e affidabile rispetto al sistema satellitare statunitense, il Gps, Galileo si candida a sistema operativo per la "smart mobillty" di domani. "Costituirà la piatta-forma per app e programmi di gestione e ottimizzazione della mobilità e non solo stradale, con risvolti positivi anche per il traffico merci, ma anche marittima e aerea", ha spiegato il vicepresidente. In questo senso si muovono i pedaggi autostradali differenziati: si potranno scegliere le tariffe su base oraria o giornaliera per favorire una redistribuzione dei flussi e ottimizzare i tempi di viaggio. I primi servizi ai cittadini, ha assicurato il vicepresidente, arriveranno entro la fine del 2014, e "sono già tante le imprese che in Europa ci stanno lavorando".
Galileo renderà poi effettivo il progetto europeo, eCall, per assistere gli automobilisti coinvolti in incidenti, comunicando le coordinate geografiche alle agenzie Ue di emergenza. Nell'Unione europea, infatti, dal 2015 le case automobilistiche saranno obbligate a integrare nella centralina dei nuovi veicoli un sistema di posizionamento in grado di rilevare un incidente e contattare automaticamente i soccorsi. "In città un minuto su quattro è sprecato nel traffico e nella ricerca di un parcheggio, e la congestione stradale ci costa oltre 5 miliardi di euro ogni anno", ha sottolineato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Aci, che ha messo ha disposizione del progetto il proprio know how. Su questi problemi potrà intervenire Galieo, che attualmente conta quattro satelliti in orbita ma che a fine 2015 arriverà a 18. Un numero sufficiente, ha evidenziato Marco Lisi dell'Agenzia spaziale europea, ad "essere totalmente indipendenti dal Gps"
Fonte: Gazzetta di Parma
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